I dolci delle feste sono sempre i più squisiti, e per questo dopo averli assaggiati è utile conoscerne le origini e – soprattutto – la ricetta!
Tra i dolci in Sicilia spicca la famosa Cuccìa. Il nome del dessert nasce da “cocciu” ossia il chicco di grano, oppure dal verbo “cucciari” che significa mangiare un chicco alla volta.
Come mai? Lo vedremo parlando della ricetta…
Questo dessert tipico dell’isola viene preparato per la festa di Santa Lucia – che ricorre il 13 dicembre. Si tratta di una tradizione diffusa in tutto il territorio siciliano, molto sentita nelle città di Palermo e Siracusa (di cui la santa è patrona).
Indice
Gli ingredienti della Cuccìa
La sua base è creata con grano bollito a cui si aggiunge la ricotta di pecora, oppure la crema di latte bianca (in alternativa al cioccolato).
Oltre a questo impasto, il dolce viene guarnito con frutta candita, cannella, pezzetti di cioccolato e scorza d’arancia grattugiata.
Ricapitolando, gli ingredienti essenziali oggi usati sono: grano tenero, ricotta di pecora, zucchero, gocce di cioccolato fondente, arancia candita, cannella e sale
Nel procedimento della ricetta, si lascia in ammollo il grano per una notte.
La mattina si scola e si cuoce a fuoco medio con acqua e poco sale.
La cottura dura circa tre ore, dopo di che si spegne il fuoco e si copre la pentola con un canovaccio. Il grano cotto, secondo alcuni va condito con un filo di olio extravergine d’oliva – per non farlo attaccare.
Si inizia ad impastare la ricotta con lo zucchero, per ottenere una crema zuccherata. Anche se la grana risulta finissima si sbatte la ricotta con la frusta elettrica.
Aggiungi le gocce di cioccolato alla crema di ricotta, oltre alla guarnizione di arancia candita tagliata a cubetti. Alla fine, aggiungi il grano bollito, che avrai scolato e asciugato con un canovaccio.
Mescola tutto, versa nelle varie ciotole monoporzione e metti in frigo.
Puoi spolverare prima di servire, con poca cannella in polvere e qualche altra goccia di cioccolato.
Le tante Cuccìe
Una curiosità? Esistono delle varianti della Cuccìa.
La ricetta di Caltanissetta, dove la cuccìa viene salata! Come fosse una zuppa di grano cotto, viene condita con sale, pepe,olio extravergine d’oliva e servita calda.
La ricetta di Trapani usa il grano bollito con ceci e fave, cotti con il mosto. Si fa bollire tutto fino alla riduzione e alla caramellizzazione.
Inoltre, in Calabria, precisamente a Paola, viene preparato un dolce molto simile sempre in in occasione della festa di Santa Lucia.
La leggenda di Santa Lucia
Per chi fosse curioso sulla nascita di questo dolce, esistono studi sulle sue origini e una leggenda suggestiva.
Gli storici attribuiscono il dolce di grano cotto con arance e noci, forse ad una tradizione greca ortodossa che si riscontra anche in Romania e in Russia. Prima ancora, sembra che un simile dolce greco detto kykeòn fosse dedicato dagli antichi greci alla dea Demetra, protettrice del grano.
La leggenda tradizionale, invece, narra che in Sicilia alla metà del Seicento, durante una lunga carestia si pregò molto per scongiurare la fame e le malattie che ne conseguivano.
Proprio il giorno di Santa Lucia, il 13 dicembre, arrivò nel porto di Palermo una nave carica di grano che fu subito cotto!
Senza perdere tempo nella lavorazione a macina per farne pane e pasta, si preparò il grano cotto condito semplicemente solo con olio d’oliva.
Nel tempo il dolce è diventato una specialità al cucchiaio arricchita con ricotta, canditi o cioccolato. Rimase sempre dedicato alla Santa del giorno considerata l’artefice del miracolo e, da allora, il 13 dicembre non si mangiano più pane e pasta ma solo la squisita Cuccìa.